Piralide del mais

Lotta alla piralide del mais per una migliore qualità della granella e per migliori rese.

 

Forma alata di piralide

Forma alata di piralide

Sviluppo di funghi sulla spiga di mais in conseguenza di rosure delle larve

Sviluppo di funghi sulla spiga di mais in conseguenza di rosure delle larve di piralide 

 

La lotta alla piralide del mais va effettuata innanzitutto per migliorare la qualità della granella di mais, ma anche per aumentare le rese per ettaro. Per contenere i danni della piralide, è necessario fare un trattamento insetticida.

I migliori risultati in passato sono sempre stati ottenuti effettuando il trattamento nella settimana che segue la fioritura femminile del mais, ovvero quando le spighe sono già fuoriuscite ed hanno le barbe che virano dal colore verde a quello marrone.

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Viraggio delle barbe dal colore verde al marron.

Il momento migliore per effettuare il trattamento insetticida contro la piralide. Viraggio delle barbe dal colore verde al marrone.

 

Trampolo idoneo per i trattamenti

Trampolo idoneo per i trattamenti contro la piralide

Questo significa che in azienda ci saranno due o tre momenti diversi di intervento in base al ciclo vegetativo del mais e all’epoca di semina.  Importante è intervenire in quel preciso momento dello sviluppo del mais e non dopo, perché il trattamento ha lo scopo di prevenire l’ingresso delle larve nella spiga in quanto non è possibile controllarle quando sono già all’interno.

 

E’ sufficiente l’impiego di un prodotto piretroide (lambda-cialotrina, alfacipermetrina, ecc.) addizionato ad un prodotto adesivante diluito in circa 500 litri di acqua.

 

E’ utile effettuare il trattamento contro la piralide su buona parte del mais aziendale destinato a granella. Va effettuato soprattutto negli appezzamenti più grandi e dove le attese di produzione sono molto alte.

 

Si sconsiglia l’intervento sui mais destinati a insilato o trinciato integrale perché viene raccolto a maturazione cerosa della granella, in una fase nella quale i danni alla produzione ed alla qualità della spiga da parte della piralide e dei funghi sono ancora modesti.

 

Si ricorda che le micotossine sono provocate principalmente dai funghi fusarium, sempre più presenti nei nostri terreni ed in grado di svilupparsi soprattutto sui mais colpiti dalla piralide. Sul nostro territorio le condizioni di sviluppo dei funghi fusarium e della piralide sono quasi ogni anno molto buone e per questo motivo è necessario intervenire sempre preventivamente con dei mezzi di lotta diretta contro la piralide.

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Quando il mais viene difeso dagli attacchi di piralide arriva sano a maturazione. La sanità della spiga è però limitata ad un breve periodo che va sfruttato con raccolte anticipate. Raccogliere tardi il mais significa lasciarlo esposto alle intemperie che possono favorire l’attacco di funghi in grado di danneggiare in maniera considerevole la qualità della granella.

      

Per ottenere dei buoni risultati nel contenimento della piralide e contestualmente ridurre la presenza delle micotossine sulla granella di mais (soprattutto della fumonisina), è necessario dapprima effettuare la lotta alla piralide, poco dopo la fioritura, e poi raccogliere il mais abbastanza presto, quando la granella ha circa il 27% di umidità. Le raccolte tardive, con umidità inferiori al 24%, spesso permettono ai funghi di invadere la granella e di favorire lo sviluppo di micotossine. In questo modo viene vanificato anche il momentaneo vantaggio offerto dal trattamento contro la piralide. E’ quindi obbligatorio, quando si desidera migliorare la qualità della granella di mais, intervenire contro la piralide, ma anche raccogliere presto senza indugi ed essiccare rapidamente la granella evitando i mucchi sui piazzali degli essiccatoi.