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Flavescenza dorata della vite: lotta al vettore Scaphoideus titanus

Note tecniche 2010 per operatori del comparto viticolo e vivaisti viticoli.

Lotta obbligatoria Scaphoideus titanus 2010 per vivaisti viticoli

Lotta obbligatoria Scaphoideus titanus 2010 per operatori

Programma lotta Scaphoideus titanus 2010

La flavescenza dorata (FD) è una malattia del gruppo dei giallumi della vite (GY), causata da un  fitoplasma che si insedia e si propaga all’interno della pianta.

La sintomatologia di FD è caratteristica e comune a tutti i giallumi della vite. E’ osservabile sin dalle prime fasi fenologiche, con rallentamenti dello sviluppo vegetativo, alterazioni cromatiche delle foglie (a seconda della varietà ingiallimenti o arrossamenti), necrosi dei grappoli e di altre parti verdi, mancata lignificazione dei tralci.

 

La flavescenza dorata è una delle più temute malattie della vite, e, proprio per la sua capacità di diffusione e dei danni che può arrecare, è inserita tra le cosiddette malattie da quarantena. In Italia la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite è stata prevista con specifico decreto ministeriale del 31 maggio 2000.

 

La norma di lotta obbligatoria vigente in Friuli Venezia Giulia prevede, tra l’altro, l’obbligo di contenere le popolazioni del vettore, la cicalina Scaphoideus titanus, in tutta la Regione, anche nelle zone ancora indenni da flavescenza dorata, e in tutti i vigneti, compresi gli incolti.

 

Nell’attuale situazione epidemiologica, in tutta la Regione si rende obbligatoria l’effettuazione di almeno un intervento insetticida contro Scaphoideus titanus.

 

L’azienda può scegliere in funzione della situazione sanitaria del proprio vigneto (presenza di cocciniglie, acari, tignole, ecc.) se impiegare insetticidi efficaci solo contro gli stadi giovanili del vettore, o prodotti ad azione abbattente.

 

  1. Nel caso si opti per l’impiego di IGR o altri insetticidi specifici contro gli stadi giovanili (flufenoxuron, buprofezin, indoxacarb) il trattamento va eseguito entro la prima metà di giugno, avendo curare di distribuire il prodotto su tutta la vegetazione, compresi i polloni.

 

  1. Nel caso si opti per l’impiego di sostanze attive ad azione abbattente (es. clorpirifos, clorpirifos-metile, metomil, fosmet, etofenprox, tiametoxam, piretro) l’intervento dovrà essere posticipato. A titolo indicativo, l’impiego verrà consigliato verso la fine di giugno-primi di luglio. Indicazioni specifiche saranno impartite con i prossimi avvertimenti viticoli dell’ERSA e saranno diramate dai consorzi di tutela vini DOC.

 

Già da prima della sua comparsa in Friuli Venezia Giulia, il Servizio fitosanitario regionale si è attivato nel contenere la diffusione della malattia. E’ stato attivato al riguardo un importante programma regionale che ha previsto una grande azione di monitoraggio territoriale, l’estirpo di tutte le viti sintomatiche per giallumi della vite e l’obbligo di specifici interventi insetticidi contro l’insetto vettore Scaphoideus titanus.

I notevoli risultati ottenuti dal programma sono ancora oggi ben visibili, tanto che in Regione la flavescenza dorata della vite non ha mai raggiunto livelli epidemici di danno economico che invece si sono verificati, in forma molto grave, in molte altre zone vitate del Nord Italia.

 

 

Tale positiva gestione della malattia implica, comunque, l’attivo ruolo dei viticoltori chiamati, a tutela della viticoltura regionale, all’effettuazione dell’intervento insetticida per l’eliminazione del vettore di FD e, dove prevista, l’estirpo delle viti sintomatiche.