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LA MALATTIA

Il colpo di fuoco batterico è una temibile malattia causata dal batterio Erwinia amylovora, in grado di arrecare importanti perdite produttive per le coltivazioni di melo e pero, oltre che un serio pericolo per diverse specie ornamentali e spontanee.
E’ una malattia molto epidemica, contro la quale vi sono poche soluzioni tecniche per contrastarne la diffusione e per la quale è estremamente importante operare in prevenzione.

LE PIANTE OSPITI

Il colpo di fuoco batterico colpisce le seguenti rosacee:

  • melo (ornamentale compreso) (gen. Malus)
  • il pero (nashi e ornamentale compreso) (gen. Pyrus),
  • il cotogno (gen. Cydonia)
  • il cotognastro (gen. Cotoneaster)
  • il nespolo (gen. Mespilus)
  • l’agazzino (gen. Pyracantha)
  • la fotinia (o stranvesia) (Photinia davidiana e Photinia nussia)
  • il nespolo del Giappone (gen. Eriobotrya)
  • il biancospino (gen. Crataegus)
  • diversi sorbi (gen. Sorbus, con alcune eccezioni).

Il biancospino è sicuramente tra le specie più sensibili.
Il batterio è innocuo per tutte le altre specie vegetali e animali.

I SINTOMI

Il colpo di fuoco batterico ha una progressione rapida nei tessuti della pianta ospite. I sintomi possono manifestarsi su tutte le parti aeree.

  • Fiori: Subito dopo la fioritura si verifica l’avvizzimento e l’annerimento dei mazzetti fiorali. I fiori disseccati rimangono attaccati al ramo.
  • Frutti: I frutticini e i frutti maturi possono manifestare aree imbrunite e molli, con emissione di essudati batterici estremamente infettivi.
  • Foglie: Le foglie imbruniscono e avvizziscono, pur rimanendo attaccate al ramo.
  • Germogli: I giovani germogli necrotizzano rapidamente e assumono il caratteristico ripiegamento a “pastorale”.
  • Rami, branche e tronco: Le parti legnose possono evidenziare cancri corticali più o meno evidenti, di forma irregolare, di colore scuro, a margine leggermente sopraelevato e talora vescicoloso.

I sintomi sono talvolta di difficile interpretazione e possono essere confusi con quelli dovuti per altre cause (batteri, funghi, ecc.).

Accedi alla galleria dei sintomi su fruttiferi, ornamentali e spontanee 

IL CICLO BIOLOGICO

Il batterio si sviluppa in stretta associazione con le piante ospiti. Nell’area in cui la malattia è presente, le fonti di inoculo sono spesso rappresentate dalle stesse piante infette.
L’infezione avviene di norma attraverso le aperture naturali della pianta (es. fiori, stomi) o le ferite (da grandine, da taglio, ecc.).
I batteri sono veicolati attraverso: vento, acqua (nebbie, piogge e grandinate), insetti (es. api e altri pronubi), strumenti e attrezzature di taglio utilizzate nelle lavorazioni (potature, spollonature, ecc.).
Le piante ospiti manifestano la massima suscettibilità nel periodo della fioritura, con giornate piovose e temperature medie di 22-25°C.
Le fioriture secondarie, che si verificano di norma con temperature più elevate, rappresentano vie di ingresso estremamente pericolose.

COSA FARE

La lotta alla malattia è regolata dal Decreto Ministeriale 10/09/1999 n.356 “Regolamento recante misure per la lotta obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora)nel territorio della Repubblica” (GU 243, del 15/10/1999).


Prime azioni da eseguire nel caso di possibili infezioni:

  1. In questa fase dell’epidemia, in Friuli Venezia Giulia è necessario segnalare immediatamente ogni caso sospetto di Erwinia amylovora agli uffici del Servizio fitosanitario regionale dell’ERSA, che provvederà a effettuare i dovuti accertamenti e a impartire le necessarie prescrizioni tecniche.
  2. Visto l’elevato potenziale infettivo il prelievo di campioni sospetti va effettuato solo dal personale addetto ai controlli del Servizio fitosanitario, il quale si prenderà cura di effettuare i dovuti accertamenti e di prescrivere le eventuali azioni di lotta.

Nel caso di riscontri positivi attenersi alle seguenti disposizioni da concordare con i tecnici del servizio fitosanitario:

  1. Ogni pianta o parte di pianta con sintomi sospetti di colpo di fuoco batterico deve essere immediatamente estirpata o asportata con taglio ad almeno cinquanta centimetri dal limite prossimale visibile delle lesioni.
  2. Il materiale raccolto con detta operazione di bonifica (evitare assolutamente di disperdere a terra parti infette) deve essere immediatamente eliminato mediante bruciatura sino ad incenerimento da effettuarsi sul posto. Informare anticipatamente la stazione forestale competente nonché il Corpo dei Vigili Urbani dell’accensione degli eventuali roghi.
  3. Mantenere alta l’attenzione e ripetere sistematicamente le ispezioni aziendali nel corso della stagione vegetativa.
  4. Immediatamente dovrà essere effettuato almeno un intervento con formulati ad azione batteriostatica disponibili sul mercato e registrati allo scopo (dove possibile sali di rame, oppure – in subordine - Bacillus subtilis, Acyl benzolar metyl, o Fosetyl-Al). Gli interventi batteriostatici dovranno proseguire nel corso della stagione ed essere effettuati anche immediatamente dopo le operazioni di stacco, su tutta la superficie aziendale coltivata a melo e pero.
  5. Macchine, attrezzature, forbici, motoseghe, utilizzati nelle operazioni di estirpo, ammassamento e bruciatura, dovranno essere accuratamente disinfettati con l’impiego di prodotti a base di sali quaternari d’ammonio. Analogamente dovranno essere disinfettati; calzature e guanti utilizzati dal personale adibito alle operazioni. Tute e vestiario utilizzati dagli addetti agli estirpi dovranno essere sostituiti prima dell’accesso a zone non contaminate dell’azienda e dovranno essere lavati in lavatrice a 60°C.

I recapiti del servizio fitosanitario dove fare pervenire le segnalazioni sono:

Sede di Pozzuolo del Friuli:
Telefono: 0432 635802 – 0432 529213
Fax: 0432 635815
E - mail: s.fitosanitario.agrifor@regione.fvg.it

Ufficio di Gorizia:
Telefono: 0481 386241
Fax: 0481 386248
E - mail: fitosanitario.go.agrifor@regione.fvg.it

Ufficio di Pordenone:
Telefono: 0434 529354 - 529330
Fax: 0434 520570
E - mail: fitosanitario.pn.agrifor@regione.fvg.it

Ufficio di Trieste:
Telefono: 040 3775852
Fax: 040 418760
E - mail: fitosanitario.ts.agrifor@regione.fvg.it